Skip to main content

I terrapiattisti raduno a Palermo

TERRAPIATTISTI 

Il primo sostenitore moderno della Terra piatta fu William Carpenter, che realizzò nel 1885 un opuscolo intitolato "One hundred proofs the Earth is not a Globe("Cento prove che la Terra non è un Globo"), stampato e pubblicato in proprio. Una di queste prove, secondo Carpenter, era la testimonianza riferita dagli aeronauti secondo cui, nemmeno alle grandi altezze raggiunte con palloni aerostatici, era possibile vedere la curvatura terrestre; ma all'epoca le massime quote raggiunte non erano sufficienti a percepire ad occhio la curvatura della superficie.




William Carpenter - Buffalo Evening News 28Dec1885.jpgChi è William Carpenter?
Carpenter è nato il 25 febbraio 1830 a Greenwich, nel Kent, in Inghilterra. Sposò Annie Gillett nel gennaio 1853 ed ebbero sei figli

A Greenwich, Carpenter divenne uno stampatore e uno stenografo di professione. Nel 1879, si trasferì dall'Inghilterra a Baltimora, nel Maryland, dove continuò il suo lavoro come stampatore.


Carpenter morì martedì 1° settembre 1896 al 1316 di North Central Avenue, la sua casa, a Baltimora.


Raduno a Palermo 

I terrapiattisti sostengono che la terra sia piatta, un disco che volteggia nello spazio. Sostengono che le immagini della Nasa siano finte, che lo sbarco sulla Luna sia una bugia, che il Gps funziona perché le antenne sono poste in cima a misteriosi grattacieli sparsi per il mondo e persino che a protezione di questo “disco volante” su cui vive l’umanità ci sono montagne di ghiaccio color smeraldo alte quattrocento chilometri sorvegliate da guardiani millenari.

Domenica 12 giugno al raduno i terrapiattisti hanno illustrato varie relazioni e hanno risposto a dei quesiti molto popolari.

I terrapiattisti applicano la teoria secondo la quale i "poteri forti" ci hanno tenuta segreta le vera forma della terra.


A dare inizio ai lavori della conferenza è Albino Galuppini, ormai al terzo evento di questo tipo. Possiede un sito complottista dal 2010 e si occupa di terrapiattismo dal 2015, ma è noto soprattutto per essere stato intervistato in un servizio delle Iene nel 2018, circostanza che ha fatto davvero diventare di tendenza l'idea terrapiattista che prima si limitava a organizzare banchetti tra amici in ristoranti di provincia. La sua introduzione è molto breve: ringrazia Beppe Grillo e i giornalisti presenti perché “ci faranno da cassa di risonanza”.
Galuppini cede la parola al primo relatore del convegno,  Agostino Favari organizzatore dell'evento.  Favari è un ingegnere siciliano,  che sfrutta la sua formazione tecnica per tenere una lezione a livello universitario a riguardo della trigonometria, cerca di dimostrare che la curvatura terrestre non esiste applicando il teorema di Pitagora a una foto del porto di Genova presa da Google Maps. Dal pubblico qualcuno avanza un’obiezione sensata, ovvero “ma Google non è uno strumento dei poteri forti?”. Lui ribatte che sta confutando la teoria della Terra sferica, di cui Google Maps è una prova, e che quelle sono domande “tendenziose”. Tendenzioso sarà l’aggettivo usato più spesso durante l’evento – dopo piatto/a ovviamente.
Oggi, la Flat Earth Society si fa portavoce di una quantità di asserzioni sostenute da quelle che dovrebbero essere prove. Non è necessario ribadire qui le loro principali teorie: basta leggere le loro wiki e, perchè no, anche guardarsi il servizio delle Iene. Allo stesso tempo, anche uno studente delle medie saprebbe spiegare una quantità di motivi per cui la Terra non è un disco: un manuale scolastico di scienze naturali è più che sufficiente. Eppure, le affermazioni scientifiche non sembrano convincere i terrapiattisti, né tantomeno scalfire le loro teorie. Un terrapiattista si difenderebbe con una serie di affermazioni a cui non si può controbattere: non ci si può avvicinare ai bordi della Terra perchè sono difesi da soldati, le fotografie dallo spazio che mostrano la curvatura terrestre sono photoshoppate, gli astronauti sono attori ben pagati eccetera. Inoltre, tutto il sapere storico e scientifico insegnato anche in scuole ed università è stato manipolato da “poteri forti”, come massoneria ed Illuminati.



IL PENSIERO TERRAPIATTISTA:

Il pensiero terrapiattista ha come principale pilastro portante la capacità di poter dire di "aver smentito la formula della rifrazione".
Essi dicono di averla smentita tramite l'utilizzo del Teorema di Pitagora ma in molti hanno contestato contro di loro.
Un altro dei loro pensieri è che, partecipare a degli eventi consecutivi legati a delle istituzioni come delle lezioni universitarie, per esempio, creerebbe disturbi incommensurabili che oscurerebbero le loro menti dall'unica verità: ovvero la "vera " forma della Terra.
Quello che si vuole criticare del terrapiattismo è l’incapacità ad accettare un confronto ragionato: l’arroccarsi su posizioni complottiste non è segno di anticonformistico rifiuto del pensiero dominante, ma segno di debolezza di carattere. Nascondersi nella fantasia, dove il ragionamento non può nulla, è indice di incapacità ad ammettere di avere torto.

I terrapiattisti, insomma, sono un caso perso. Ma quello che possiamo imparare da loro è come non si fa scienza. Si può dubitare, certo, purché con metodo: un insegnamento valido intorno a tutto il globo terrestre.

Fonti: 
wikipedia.org
wired.it
ilsuperuovo.it



Comments

Popular posts from this blog

La forza di Coriolis: una forza apparente ma non indifferente

Che cos'è la forza di Coriolis? Gaspard Gustave Coriolis Parlando in termini pratici, la forza di Coriolis (dal nome del fisico francese Gaspard Gustave de Coriolis) è la forza apparente prodotta dalla rotazione terrestre intorno al proprio asse, una forza che agisce   su tutto ciò che si muove da nord a sud e da sud a nord e che non sia ancorato al terreno ,   provocando una deviazione rispetto alla direzione iniziale. Per capire, possiamo pensare ad una mongolfiera che partendo  dall'Equatore, vuole dirigersi verso il Polo Nord. La traiettoria della mongolfiera non sarà lineare ma sarà una linea curva verso est. Ciò accade perché il corpo tende tende a conservare la propria velocità lineare di rotazione (quella del punto di partenza), mentre le zone da esso attraversate hanno una velocità lineare di rotazione differente che decresce spostandosi verso i poli. Sulla mongolfiera però non agisce nessuna forza reale  poiché ...