Ambienti ed ecosistemi
La vita di ogni organismo si svolge in un luogo delimitato.
Questo luogo e l’insieme dei fattori che influiscono su un organismo nel corso della sua vita sono il suo ambiente, dal quale egli trae l’energia necessaria per crescere, muoversi, riprodursi e compiere le altre funzioni vitali.
Ogni ambiente è caratterizzato da due componenti: la componente biotica formata da tutti gli organismi che vivono in quel luogo, e la componente abiotica costituita dall’aria, della luce, dall’acqua e dei minerali che formano le rocce, vale a dire dall’insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche climatiche di un ambiente.
L’ecosistema è quindi un insieme di organismi, le componenti bioetiche, e di fattori non viventi, le componenti abiotiche, che interagiscono tra di loro.
Gli organismi della stessa specie che vivono nello stesso luogo costituiscono una popolazione, mentre tutte le popolazioni di specie diverse presenti in un ecosistema formano una comunità, o biocenosi. Tutti gli ecosistemi della terra, loro volta appartengono a un unico grande ecosistema, la biosfera.
Che ruolo ha l’uomo?
L’uomo è la specie che maggiormente modifica gli ambienti ed è responsabile dell’alterazione e della distruzione degli ecosistemi. La distruzione degli habitat è la prima causa di perdita degli ambienti ed estinzione delle specie.
Nel corso della storia la specie umana ha intenzionalmente portato nuove specie in un determinato territorio, spesso per motivi alimentari, economici, o a scopi ricreativi o ornamentali; in altri casi, alcune specie sono state trasportate involontariamente insieme all’uomo e si sono diffuse in ambienti nuovi.
Tutti noi possiamo fare qualcosa: la tutela della biodiversità dipende dalla consapevolezza e dalla collaborazione di tutti noi e i nostri comportamenti possono fare la differenza.
Ed è per questo che sono nati gli ecovillaggi, sono delle comunità basate esplicitamente sulla sostenibilità ambientale e biologica, dove gli abitanti vivono dunque secondo modelli di sostenibilità ecologica, socioculturale, ed economica per ridurre al minimo l’impatto ambientale.Tutti i residenti, dunque, vivono secondo uno stile di vita alternativo ai classici e comuni modelli socio-economici più diffusi. A prova di ciò, l’uso di energie rinnovabili e di soluzioni a zero impatto ambientale, come l’alimentazione per esempio, basata su forme di agricoltura biologica. Gli insediamenti, invece, possono essere costituiti da case antiche in pietra o dalle più rivoluzionarie case in lamellare di legno coibentato.
In tutto il mondo esistono migliaia di comunità ecologiche grandi e piccole. Si stima infatti che solo in America siano presenti almeno duemila comunità, di cui il 90% concentrato negli Stati Uniti. Ma sono presenti comunità anche in Australia, India, Sri Lanka, Marocco.
Anche in Italia sono nati alcuni ecovillaggi come:
Damanhur: situata a Baldissero Canavese, in provincia di Torino, è una federazione di comunità spirituali fondata negli anni Settanta. Ha 850 abitanti e un’impostazione politico-istituzionale ben strutturata. Al suo interno si parlando tante lingue e si sperimentano metodi di vita e di connessione tra i popoli. Punta all’autosufficienza economica e di risorse. Ogni anno vi si recano migliaia di visitatori e studiosi, incuriositi dall’efficacia della gestione di questa comunità.
Lumen: fondata nel 1992 in una cascina a San Pietro in Ferro, provincia di Piacenza, è una comunità internazionale che conta una sessantina di abitanti, tutti spinti da ideali di pace, serenità e salute sia del fisico sia delle relazioni umane.
Damanhur |
FONTI
Libro di testo
Lumen |
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